STORIA DI ORG+

Organizzazioni Positive in evoluzione – Vaia

Di Team Vaia

Vaia è un progetto di rinascita per valorizzare una materia prima, collaborare con le comunità locali e creare un impatto positivo sull’ambiente e sul territorio.

Affascinati dal loro proposito nobile li abbiamo intervistati, per capire meglio la loro visione e quanto i processi e le pratiche che adottano siano capaci di generare benessere e felicità anche per i collaboratori e tutti gli stakeholders.

Perché è nata Vaia e qual è il suo scopo?

Siamo nati da Vaia, la tempesta che nel 2018 ha sconvolto le Dolomiti. Quei territori sono la nostra casa e Vaia è stata una chiamata: dovevamo agire, e lo abbiamo fatto creando oggetti di design realizzati con il legno delle foreste ferite. Oggi VAIA è molto di più: è un progetto di sostenibilità che si fonda sul riutilizzo di materiali per la costruzione di prodotti di artigianato etico. Coinvolgiamo le comunità locali e restituiamo al territorio parte dei ricavi, investendo in progetti di valore sociale e ambientale.

Affrontiamo le sfide sociali e ambientali in territori specifici, creando un movimento globale di impatto positivo sulle persone e sul pianeta. Per fare sostenibilità non basta raccontare storie, serve costruire alternative concrete. Ecco perché i nostri prodotti raccontano storie che si traducono in realtà: fare artigianato eco- friendly significa dare voce a un territorio e alla sua fragilità, coinvolgere le persone che in quel luogo vivono, contribuire a far rinascere ambienti naturali e sociali. 

Ci ispiriamo al bosco per fare sostenibilità ambientale: come tanti alberi insieme, agiamo per progettare azioni che incidono sul territorio, sia in contesti alpini che cittadini. Ci rivolgiamo a privati e aziende, facciamo formazione e informazione, convinti che solo insieme si possa fare la differenza.

Il potere della nostra community è la positività: sono entusiasmo, responsabilità e coraggio i valori che ci guidano. 

Ogni nostro oggetto è pensato per riconnettere l’uomo alla natura: ognuno può contribuire a generare bellezza insieme a VAIA, con un acquisto sostenibile che ridia vita alle foreste distrutte dalla tempesta e contribuisca alla salvaguardia dei ghiacciai

I vostri collaboratori: quanto sono consapevoli, coerenti ed allineati  allo scopo dell’organizzazione? In base a cosa potete affermarlo?

Il cuore di questa start-up sono proprio le nostre idee e i nostri valori: senza questi elementi, non esisterebbe VAIA. Siamo un gruppo di persone determinate a rimettere al centro l’innovazione, l’ambiente e il territorio, tramite la forza di un progetto sostenibile per il presente e il futuro. 

Definiamo con cura e periodicamente i nostri obiettivi, rendendo partecipe ogni membro del team. Vogliamo che tutti comprendano le sfide aziendali e abbiano la possibilità di apportare il proprio contributo: è importante per assumersi le giuste responsabilità, sentirsi coinvolti in maniera attiva e poter poi godere dei risultati ottenuti. 

Come selezionate, inserite e formate i collaboratori, in particolare manager/leader?

La nostra forza è la capacità di fare rete, di intessere relazioni con persone e realtà vicine al nostro modo di vedere il mondo e di fare impresa. Un bacino importante, che sfruttiamo a livello di sinergie aziendali e da cui peschiamo le risorse con le skill di cui abbiamo bisogno. 

Per quanto riguarda l’inserimento, ci piace pensare che sia un processo “inverso”: è VAIA che cresce grazie al know-how delle nuove persone che accogliamo nel team!

La fase di onboarding è ovviamente importante, sia per la comprensione del nostro modo di operare sia per capire cosa ci aspettiamo dalla nuova collaborazione, ma vogliamo che sia un momento arricchente anche per noi. 

Parlando di formazione, lo dice la parola stessa: è un’azione, qualcosa di dinamico! È importante essere sempre aggiornati, confrontarsi, informarsi: il marketing evolve molto velocemente e la sempre maggior attenzione per la sostenibilità è una grande opportunità ma anche una bella prova. Tra nuovi competitor e regolamentazioni che cambiano, il nostro è un lavoro che richiede un continuo sviluppo di nuove competenze. Per non parlare delle sfide ambientali e sociali: ricerca, innovazione e capacità di adattamento sono fondamentali per riuscire ad avere un impatto concreto.

Come vengono valutate le persone e come le premiate?

Alcuni risultati si misurano sul breve periodo, verificando se gli obiettivi che ci siamo posti sono stati raggiunti. Altri risultati arrivano invece sul lungo periodo, in termini di connessioni instaurate, progetti portati a termine, eventi realizzati, prodotti e servizi implementati. E sono quasi sempre attività che richiedono lavoro di squadra; quindi, è soprattutto la capacità di saper lavorare in maniera costruttiva insieme agli altri che ci porta a valutare positivamente il lavoro del singolo. 

Quando qualcosa viene portato a termine con efficacia è giusto sottolinearlo, rendendo partecipi tutti. Ed anche quando l’output si è rivelato negativo vogliamo avere un approccio positivo: insieme, cerchiamo di capire cosa non ha funzionato e cosa, invece, è stato comunque di valore.

Come favorite il benessere delle persone e un ambiente positivo? E cosa fate, in particolare, per far sentire le persone sicure e stabili, positive, soddisfatte e ispirate, connesse tra loro e coinvolte? Quali sono, in tal senso, le sfide principali?

Per un ambiente di lavoro positivo e inclusivo serve una cultura aziendale basata sulla fiducia, sul rispetto reciproco, sull’equità, sul coinvolgimento e, soprattutto, sulla comunicazione. Vogliamo che tutti si sentano ascoltati e compresi e che sappiano di avere sempre possibilità di esprimersi. Incoraggiamo a dare feedback costruttivi, ad esprimere la propria opinione, a scambiarsi informazioni, a cercare il dialogo e il confronto. 

Cerchiamo inoltre di conciliare al meglio vita professionale e personale, con orari flessibili e possibilità di lavorare da remoto (anche dall’estero). Investiamo poi nel continuo sviluppo professionale del nostro team, offrendo opportunità di formazione e crescita personale. 

Ci impegniamo per fare in modo che le persone siano davvero al centro del nostro modello di impresa, sia in termini di impatto sociale dei nostri progetti sia in termini di benessere dei nostri collaboratori. Organizziamo spesso attività di team building, condividiamo gli ambienti di lavoro (lavoriamo in ampi open space) e, soprattutto, ogni giorno ci ritagliamo un momento speciale per stare in compagnia: la pausa pranzo! In ufficio abbiamo una super cucina e non ci limitiamo a scaldare ognuno il proprio pasto in orari diversi: a turno facciamo la spesa per il team (benefit aziendale), ci cimentiamo ai fornelli e mangiamo tutti insieme.

Non sempre è facile tenere alta la motivazione e riuscire a focalizzarsi al meglio sugli obiettivi. Alcuni periodi dell’anno sono particolarmente impegnativi in termini di carico di lavoro, in altri ci sembra che il nostro contributo alla sostenibilità ambientale non sia abbastanza, su scala globale (#ecoansia ne abbiamo?). Poi però vediamo i risultati di mesi di sacrifici e ci rendiamo conto che è importante impegnarsi per fare al meglio la propria parte, per quanto piccola possa sembrare. 

Come misurate la felicità nell’organizzazione?

Non pensiamo servano strumenti complessi per capire se stiamo bene: ci sentiamo e vediamo quotidianamente e crediamo che il dialogo sia il mezzo più efficace

Entusiasmo, vitalità, energia e voglia di mettersi in gioco: ecco cosa è VAIA! Se anche uno solo di questi pilastri viene a mancare ce ne accorgiamo, perché inevitabilmente ne risentono anche il processo creativo e la filiera produttiva. Se qualcosa non funziona ce lo diciamo, se qualcuno ha un momento di difficoltà lo capiamo. 

Face What Matters: lavorare in VAIA significa scegliere, ogni giorno, di fare la propria parte per affrontare le sfide dei nostri tempi, con l’obiettivo di avere un concreto impatto ambientale e sociale. Quello che facciamo ci rende orgogliosi, perché possiamo vedere che il nostro impegno si traduce in nuovi alberi piantati e in progetti di studio e salvaguardia dei ghiacciai. In particolare, è sempre una grande emozione per noi mettere personalmente a dimora le piantine, durante i nostri eventi di riforestazione!

Ma non solo: abbiamo creato una community che si riconosce nei nostri valori e che quotidianamente ci ringrazia, rinnovando la forza di che ci spinge ad andare avanti. Così come la grande fiducia delle imprese che decidono di attivare progetti di sostenibilità con noi è la conferma che siamo sulla strada giusta. Il nostro è un importante lavoro di sensibilizzazione, che coinvolge, oltre alla nostra filiera produttiva, anche scuole, università, centri di ricerca, musei ed enti pubblici, su tutto il territorio nazionale… cosa che ci permette di entrare in contatto con realtà diverse, arricchendoci immensamente sul piano personale.  

Non da ultimo, abbiamo una piccola grande gioia ogni giorno: quando arrivano in ufficio i nostri prodotti, appena terminati dagli artigiani! Tutt’oggi ci perdiamo ad ammirare le venature del legno, a sentirne il profumo. E riusciamo ancora ad emozionarci, sapendo cosa questi oggetti significano per il nostro territorio e per chi, come molti di noi, ha vissuto in prima persona la tempesta Vaia.

Quali indicatori utilizzate per misurare il successo dell’organizzazione? 

90.000 alberi piantati sulle Dolomiti, 12 artigiani coinvolti, 250 tonnellate di legno recuperato, 10 ghiacciai alpini ripuliti (in 10 clean up days), 200 aziende che ci hanno scelto, 150mila persone nella nostra community: eccoli qui, i numeri del nostro impatto ambientale e sociale

Siamo partiti in 3 founder, ora il nostro team conta una decina di persone e una vasta rete di collaboratori esterni che supportano i nostri progetti in tutte le loro fasi.

https://www.vaiawood.eu/

 

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Le storie che condividiamo su questo sito sono testimonianze di organizzazioni “in evoluzione” verso il modello culturale dell’Organizzazione Positiva per uno o più elementi del loro agire che riteniamo interessanti e significativi rispetto a tale modello. 
Teniamo a ricordare che non esiste un’organizzazione 100% positiva così come non esiste una 100% negativa poiché ogni organizzazione è un organismo che interagisce e cambia continuamente in relazione al contesto esterno e a dinamiche interne. 
È per questo che non certifichiamo con nessun bollino le organizzazioni, ma andiamo alla ricerca di storie che possano dare evidenza del moto intenzionale di queste verso una certa direzione, sapendo che in questo procedere ci sono sempre elementi o fasi di maggior allineamento, forza e accelerazione che convivono con altri elementi più resistenti, lenti o meno funzionali.
 
Le informazioni e le storie presentate hanno lo scopo di ispirare attraverso pratiche, metodi e strumenti concreti che alcune organizzazioni utilizzano per mettere sempre più le persone al centro e fare della felicità una consolidata strategia organizzativa. 
I contenuti presentati riportano le testimonianze dirette di una, o di un piccolo numero di persone appartenenti alle organizzazioni a cui scegliamo di dare evidenza, dunque possono rappresentare una visuale parziale.
Decliniamo, quindi, ogni responsabilità per eventuali incoerenze tra ciò che viene descritto e il reale e ci teniamo a sottolineare che non sosteniamo né approviamo comportamenti diversi da quanto a noi dichiarato.

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