PROTOTIPO

TrasFormAzione Organizzazioni Positive: Leadership Team +

Di Laura Torretta

Chi è Laura Torretta

Sono Laura: una persona appassionata di complessità alla continua ricerca di senso. Un proposito di vita: far fiorire, ri-fiorire, fluire il potenziale felice in ogni sistema sociale. Consulente Organizzativa di Trasformazione Positiva, formatrice di Life Skills, Coach e Counselor Sistemico Relazionale, esperta di pratiche di WellBeing ed Energy Management

Com’è cambiata la visione del lavoro e delle organizzazioni grazie alla certificazione in CHO? 

Nel 2019 con la prima certificazione CHO ho potuto “unire i puntini” per includere 30 anni di studi, formazione, esperienze personali e professionali nell’Empowerment del Business, dei Processi e delle Persone. Il framework delle organizzazioni positive è un contenitore flessibile e modulabile, che raccoglie dati scientifici per dare autorevolezza al ruolo del CHO e pratiche esperienziali per radicare gli allenamenti alla felicità.

Trovo sia una bussola molto efficace per orientare la trasformazione verso l’ x+1, da “as is a to be”, attraverso il riconoscimento dell’unicità evolutiva del sistema di riferimento.

A distanza di 5 anni dalla certificazione, cosa è cambiato nel tuo agire il ruolo da CHO?

Dopo 5 anni il purpose resta lo stesso con un focus: portare a bordo della trasformazione culturale positiva chi detiene il potere può accelerare l’evoluzione. Per questo ho proposto nel 2021 al CFMT Centro di Formazione dei Manager del Terziario un percorso formativo base sulle organizzazioni positive. Tre edizioni in due anni nei quali circa 50 dirigenti interaziendali e interfunzionali sono diventati ambasciatori di felicità per i loro team, le loro aziende, le loro relazioni sociali.

Com’è nato il progetto?

Un partecipante al percorso, Managing Director del sud Europa di una Azienda Tedesca, si è appassionato al tema e agli impatti di questo passaggio a nuovi modelli culturali e di responsabilità sociale. Valerio ha voluto immaginare un percorso formativo teorico-esperienziale nel 2023 per il suo leadership team per poi estendere nel 2024 queste nuove competenze a tutta la filiale italiana. L’organizzazione aveva già molte pratiche di cura e attenzione verso le persone ma la frenesia del business e la pressione sui numeri rischiava di far perdere senso e scopo. Il livello di crisi energetica era alto e poco note le pratiche di rigenerazione, attivate da alcuni con poca disciplina.

Il mantra della Scienza della Felicità: “Lo sai!  … ma lo fai…?” è stato il tormentone del percorso! 

Raccontaci la struttura del prototipo

La micro progettazione che poggiava su survey – work in – aula – momenti individuali – work out ha integrato e rielaborato mie conoscenze, contenuti delle certificazioni e di tutte le esperienze professionali degli ultimi 12 anni. Ho interpolato tutti gli elementi a mia disposizione in ambito complessità,  sistemi e relazioni, stili di comunicazione e transazione, scienza della felicità, scienza del sé e self leadership, counseling e coaching, scienza della gentilezza, energy management, respiro libero e mindfulness, biologia delle credenze, yoga della risata, scienza delle organizzazioni positive, management e leadership positiva, processi lean e agile per la positive organization, benessere organizzativo, sostenibilità e sdg’s,  for profit + for benefit.

Gli obiettivi del patto sono stati:

  • Conoscenza strutturata di dati e ricerche su SDF e ORG+ 
  • Aggiornamento professionale sui nuovi modelli culturali positivi
  • Energy management ed individuazione del proprio wellbeing fit 
  • Stato evolutivo della leadership positiva su tre livelli: self, team, organizational
  • Un nuovo framework ecosistemico per leggere le dinamiche 
  • Connessioni e correlazioni tra org+ e  redditività aziendale
  • Buone pratiche di org+  locali e internazionali
  • Survey quali-quantitative, elaborazione della matrice KISS, co-progettazione “piano  X+1” 

Quali sono state le principali sfide?

Il tema ricorrente in ogni organizzazione è la mancanza di tempo, una risorsa scarsa e spesso sprecata nella rincorsa affannata verso obiettivi non condivisi. Poi emergono ruoli non chiari, processi inefficaci e stili direttivi che limitano l’espressione del potenziale. Quello che non è nella “to do list” non troverà mai tempo e spazi di realizzazione… la strada per creare una “to be list” è lunga e spesso preda dell’insidia della mente!
Nel progetto abbiamo adattato di volta in volta le tempistiche per le pratiche e gli allenamenti, accogliendo le contingenze e definendo insieme la sostenibilità, per ciascuno dei partecipanti, tra i moduli gruppali.

L’abitudine al dovere e alla fatica, la scarsa capacità di generare spazi di cura gentile verso se stessi sono gli ostacoli con cui ho fatto i conti per applicare il quarto pilastro della Scienza della Felicità: più disciplina meno caos!

Dedicare un primo modulo all’on boarding è stato inoltre fondamentale, uno spazio di calma in cui misurare con il test di T. Swartz il deficit energetico. Il focus non era più sui ruoli ma sulle persone!
Siamo partiti dai pilastri della scienza della felicità, includendo come punto di partenza dell’analisi di scenario dati di contesto sociale, esempi relativi a scuola, famiglia, figli.

Spesso i top leader  dimenticano di essere umani:  più in alto sono, più perdono contatto con la realtà. La ritrovano fuori dall’ufficio nelle relazioni personali ma se si mettono in discussione, in uno spazio di verità, accade la magia dell’assunzione di responsabilità e di rigenerazione di coerenza.

Ho compreso essere un passaggio fondamentale: la self leadership e la sostenibilità personale deve venire prima di tutto! Se non ci si concede il permesso di ‘essere umani’ non si riescono a vedere le persone intorno e di fronte. Il primo sistema positivo da integrare è quello personale: pensieri, emozioni, intenzioni!
Su questo punto mi sento credibile. Ci sono passata! La mia crisi esistenziale e la mia perdita di senso è iniziata  12 anni fa quando avevo 48 anni. Tutti mi dicevano “come sei diversa fuori”, la top manager in carriera nella multinazionale direttiva e perfezionista? O la Lauretta gentile e accogliente di un quartiere popolare genovese? Mi domandavo spesso chi ero veramente… mi stavo perdendo! Volevo essere e diventare chi e come  sono ora: una persona libera, vera, giusta che onora i propri valori e il proprio proposito di vita.

Quali sono gli effetti positivi, i primi risultati che hai già rilevato?

Sicuramente le testimonianze dei magnifici 7: il leadership Team di SMA Italia! 

Managing Director – Valerio Natalizia

“Mi sono avvicinato a questi temi dopo un percorso interaziendale al CFMT. Ho scoperto quante cose non sapevo valorizzare a causa della frenesia. L’importanza della gratitudine, l’ascolto per il supporto alle persone, la gestione delle emozioni da non soffocare, la scelta del tempo da dedicare alle cose veramente importanti, la cura di sé per potersi poi occupare degli altri… Tutto questo richiede disciplina per imparare a mettere a terra quanto appreso. Il motto che più mi ha colpito è: “So che lo sai… ma lo fai?  Nel percorso abbiamo esplorato diverse tecniche di energy management per praticare la felicità al lavoro. Con questo proposito ho avviato il progetto in SMA Italia coinvolgendo il top management, per acquisire una nuova cultura e per sviluppare stili di leadership positiva, per attivare maggiore resilienza nei periodi più difficili della vita aziendale’’  

Area HR – Simona Plebani

“L’organizzazione è fatta da persone e ruoli diversi in azienda, nel team e tra pari. Creare armonia nella diversità, nello stesso contesto, presuppone partire da noi stessi, domandarci cosa posso fare io, cosa posso agire nel mio spazio e come posso trasformare queste azioni in esempio per gli altri? Coerenza, rispetto, fiducia nutrono un ambiente dove le persone stanno bene e possono sentirsi felici”

Area Finance – Rodolfo Salvaneschi 

“Nel percorso ho sviluppato consapevolezza sulle 5 dimensioni del benessere comprendendo che non possiamo essere presenti sempre al servizio di tutto e di tutti. Mi sono focalizzato sulle emozioni, sul valore delle persone del mio team, sul contributo del Leadership Team per trasformare positivamente le dinamiche quotidiane. È necessaria pratica e disciplina, sono felice di festeggiare insieme i piccoli passi di miglioramento”

Area Ingegneria e Gestione Progetti –  Attilio Bragheri 

‘’Il percorso ha risvegliato in me la consapevolezza della differenza sostanziale tra sapere e fare. Ho visto l’importanza e l’impatto di nuovi stili culturali manageriali. Il valore della gentilezza, dell’ascolto e del feedback: ingranaggi di un motore che influisce in modo significativo sui numeri del business. Ho approfondito alcune tecniche, oltre lo scetticismo con curiosità, utili come leader e come persona, pratico e vedo i primi risultati’’

Area Sales – Massimo Bracchi

“Trasformazione positiva è stata l’occasione per prendere coscienza di come sono fatto e di come mi comporto, con un obiettivo chiaro: mettermi in gioco come persona. Il desiderio di riscoprire il proposito che mi guida con un aiuto interessante a fare chiarezza in un momento particolare della mia vita personale e aziendale, nelle quali fino ad oggi il leit motiv è sempre stato “mai mollare” e ora vivo con serenità ciò che non posso cambiare’’

Area Service – Marco Risolo

“Quello delle organizzazioni positive è per me un nuovo paradigma con cui approcciare il tema della leadership. Ho imparato che la felicità è una competenza e come tale va studiata ed allenata. Ho avuto modo di mettere in pratica alcuni modelli, come la finestra di Johari e la matrice KISS che mi hanno permesso di lavorare sulla self-leadership e sulla relazione intra gruppo con ottimi risultati.”

Area Marketing – Chiara Marchese

‘’Attraverso questo percorso ho capito che guardarsi dall’esterno è molto importante: un mix di facilitazione di gruppo, di coaching individuale e di buddy coaching consente di osservare diverse prospettive di “noi stessi”, spesso mai esplorate. Ho apprezzato molto il focus su come acquisire e praticare abitudini positive. Il percorso per la felicità e per abbattere le credenze è ancora lungo, oggi riconosco il merito e festeggio i risultati raggiunti’’

Cosa immagini per il prossimo futuro?

Il top management è a bordo, un x+1 sul patto di allineamento. Il leadership team ha definito gli obiettivi comuni per il 2024 ed è stato fissato il primo meeting dedicato all’avanzamento del piano di azioni. 2 ore in cui non si parlerà di business ma di piano evolutivo SMA+ per la strategia Happiness at work… e la storia continua!

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