RICERCHE

10.01.2017

The Year of Conquering Negative Thinking

L'anno della conquista del pensiero negativo

Di Lesley Alderman

Ecco una sfida per la mezzanotte di Capodanno: fai in modo che questo sia l’anno in cui zittirai tutti quei pensieri negativi che turbinano nel tuo cervello.

Tutti gli umani hanno la tendenza ad essere un po’ più simili a Hi-ho che a Tigro, a rimuginare più sulle esperienze negative che su quelle positive. È un adattamento evolutivo che ci aiuta a evitare il pericolo e a reagire rapidamente in caso di crisi.
Ma la negatività costante può anche ostacolare la felicità, aumentare il nostro livello di stress e preoccupazione e, in definitiva, danneggiare la nostra salute. E alcune persone sono più inclini al pensiero negativo di altre. Gli stili di pensiero possono essere genetici o il risultato di esperienze infantili, ha affermato Judith Beck, psicologa e presidente del Beck Institute for Cognitive Behavior Therapy di Bala Cynwyd, Pennsylvania. I bambini possono sviluppare abitudini di pensiero negativo se sono stati presi in giro o vittime di bullismo, oppure subito un trauma o un abuso palese. Le donne, nel complesso, hanno anche maggiori probabilità di rimuginare rispetto agli uomini, secondo uno studio del 2013.

“Siamo stati creati per imparare troppo dalle esperienze negative, ma per imparare da quelle positive”, ha affermato Rick Hanson, psicologo e ricercatore presso il Greater Good Science Center presso l’Università della California, a Berkeley.

Fonte: The New York Times

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