RICERCHE

16.06.2025

Ipsos Generations Report 2025

Di Ipsos

Il report Ipsos Generations 2025 propone una lettura aggiornata delle principali differenze tra le generazioni, invitando a superare gli stereotipi più comuni.

“L’obiettivo di questo report – dice Ben Page, CEO di Ipsos – è fare chiarezza e arrivare al nocciolo di come possiamo comprendere meglio i diversi gruppi: come si sentono, come si comportano e come cambiano nel tempo”

Non tutte le differenze tra gruppi di età sono davvero “generazionali”. Molti comportamenti e atteggiamenti dipendono dal ciclo di vita o da eventi globali, e solo alcuni tratti si possono attribuire a una coorte specifica. Ipsos suggerisce di distinguere tra effetto dell’età, effetto del periodo storico ed effetto della generazione.

Il report esplora il divario di atteggiamento tra uomini e donne della Generazione Z.  Spesso descritta come un blocco compatto e progressista, in realtà questa generazione appare appare profondamente divisa al suo interno. Le ragazze mostrano atteggiamenti sempre più progressisti sui temi dei diritti civili, dell’uguaglianza e dell’inclusività. I ragazzi, al contrario, sembrano virare verso posizioni più tradizionali e conservatrici. Questa polarizzazione si riflette anche nel modo in cui i giovani accedono all’informazione, immersi in ambienti digitali iper-personalizzati che rafforzano visioni del mondo divergenti.

La pubblicazione di quest’anno include un approfondimento speciale sulla Generazione X, nata tra il 1965 e il 1980, oggi una delle più influenti. In molti Paesi occidentali rappresenta la fascia di età con maggiore capacità di spesa e occupa numerosi ruoli chiave nel mondo del lavoro e della leadership. Spesso trascurata nelle narrazioni pubbliche, è in realtà una generazione cruciale per le decisioni familiari, economiche e sociali. Ha vissuto la transizione analogico-digitale e mostra un approccio cauto ma non diffidente nei confronti dell’innovazione tecnologica.

Il report mette inoltre in discussione l’idea di un’età anziana passiva o isolata. I Baby Boomer e le generazioni più mature stanno vivendo un invecchiamento attivo e sempre più digitale. Cresce la consapevolezza del proprio potenziale anche dopo i 60 anni: molti anziani restano impegnati nel lavoro, nell’apprendimento e nella vita sociale. Ipsos definisce questi soggetti “yold” – young olds – sottolineando come stiano ridefinendo il concetto stesso di invecchiamento.

Infine, una delle tendenze più rilevanti individuate riguarda il calo globale della fertilità. Nonostante la popolazione mondiale sia ancora in crescita, molti Paesi stanno entrando in una fase di declino demografico. Questo scenario impone una riflessione urgente sulle politiche di welfare, sul lavoro e sulla sostenibilità dei sistemi economici, con un numero crescente di anziani e una base giovanile sempre più ridotta.

Per leggere davvero la realtà, è necessario abbandonare etichette semplicistiche e investire in analisi più profonde, che considerino i valori, i contesti e le trasformazioni culturali che attraversano ogni generazione.

Leggi il report

Archivio Ricerche