PROTOTIPO
Positive Transition
Di Monica Baldini
Monica, raccontaci qualcosa di te…
Sono una Chief Happiness Officer con quindici anni di esperienza in mediazione, formazione alla gestione dei conflitti, all’ascolto e alla consapevolezza emotiva. Mi sono occupata a lungo di processi di costruzione di comunità, di relazioni positive nei gruppi e di decisioni partecipate. Il mio ruolo come consulente è quello di aiutare le organizzazioni ad ascoltare il loro intento, mettere a fuoco l’orizzonte, scegliere la direzione e definire i passi necessari a dirigersi verso la meta senza perdere la rotta: con coraggio e coerenza, sia verso l’interno che verso l’esterno.
Dopo la certificazione CHO ho pensato a come attivare il modello delle organizzazioni positive nelle realtà con cui collaboro. Dal lungo periodo di riflessione e osservazione, è emersa la consapevolezza che l’organizzazione sulla quale avevo incentrato i miei prototipi durante il corso non era una realtà pronta a tale cambiamento, ho dunque messo da parte le attività che avevo progettato e aperto nuove frontiere.
L’attenzione al tema “dove metti le tue energie?” è stata fondamentale |
Descrivi il progetto Positive Transition!
Questo percorso nasce dalla volontà di un’azienda (CeSMeL srl) di implementare gli aspetti di positività che la contraddistinguono, per migliorare l’engagement tra i dipendenti e consolidare efficacemente l’organizzazione interna.
Il prototipo è nato dall’incontro con il fondatore di CeSMeL. Raffaele è un leader curioso e lungimirante, che ha avuto voglia di approfondire fin dai primi istanti il tema del benessere in azienda, riportandomi la sua volontà di una comunicazione interna di qualità, come volano per far evolvere l’organizzazione.
La mia esperienza come formatrice sui temi della gestione dei conflitti e delle buone relazioni, mi ha permesso di comprendere immediatamente che la formazione avrebbe potuto essere un buon tool, ma che tutto sommato non avrebbe permesso di raggiungere i risultati di un percorso più ampio.
Grazie alla totale disponibilità di Raffaele a mettersi in gioco in prima persona, il percorso è iniziato a marzo 2021. Siamo partiti dall’analisi dell’organizzazione e abbiamo avviato un primo step formativo su tutta la popolazione aziendale sui temi della Scienza della Felicità e delle Organizzazioni Positive. Dall’analisi è scaturita un’ipotesi di percorso che è stato poi avviato nel mese di settembre 2021
Un viaggio bellissimo, di Cultural Transformation da marzo a dicembre
CeSMeL è una piccola azienda formata dal fondatore, tre dipendenti con mansioni diversificate e un collaboratore esterno. L’azienda esiste da circa 10 anni, si occupa di medicina del lavoro e di sicurezza. Il connubio tra queste due offerte la eleva rispetto alla concorrenza dell’uno o dell’altro settore, garantendo una superiorità sul mercato, che l’azienda cavalca offrendo servizi di alta qualità. Gli spazi aziendali sono luminosi e confortevoli, l’azienda è dotata di strumenti adeguati allo svolgimento dei servizi che offre, e mira al benessere di clienti e dipendenti.
Una realtà tanto piccola quanto lungimirante, desiderosa di migliorare il clima aziendale e l’efficienza dei processi
Sia il leader che le persone dell’azienda si sono mostrate assolutamente aperte e disponibili ad attuare cambiamenti atti a migliorare il loro posto di lavoro. L’altra caratteristica che mi ha ispirato è stata la curiosità del leader (innesco della riflessione) e dei dipendenti per il mondo delle Organizzazioni Positive.
In CeSMeL non ci sono grandi problemi, quanto piuttosto la voglia di evolvere e di ricercare… il che faceva di lei un’organizzazione pronta per il suo X+1!
L’analisi di partenza è stata condotta con strumenti quantitativi e qualitativi, che hanno rivelato un divario tra l’alto livello di attenzione che il team rivolgeva all’esterno (benessere del cliente, alla qualità dei servizi offerto), e il focus interno (benessere dell’organizzazione). Il proposito stesso dell’azienda è sbilanciato verso l’esterno. Un altro aspetto caratteristico era il livello di saturazione dello staff, con conseguente caos organizzativo e livelli di stress ancora non preoccupanti ma comunque crescenti.
Quindi dopo l’avvio e la restituzione dei risultati dell’analisi è iniziata la progettazione insieme a tutto lo staff.
Abbiamo disegnato insieme i passi da muovere per implementare la positività dell’azienda
Il modello culturale a 4 dimensioni è stato un’ottima mappa con cui navigare in questo percorso.
- Intervento nella dimensione della Cultural Transformation, finalizzato a mettere bene a fuoco il proposito aziendale, l’orizzonte cui l’azienda tende.
- Focus sulla Positive Leadership, per andare ad implementare l’orizzonte di senso di ogni componente del team, e capire come ognuno può dare spazio ai propri valori e al proprio talento nelle routine aziendali.
- Corporate Happiness, per definire una strategia che renda la felicità un focus costante dei processi aziendali, e individuare i criteri di misurazione.
- Per finire il percorso approderà alla dimensione della Positive Organization, per tradurre il proposito individuato in pratiche coerenti, sulla base della strategia definita insieme.
Come hai misurato i risultati?
La misurazione e il monitoraggio dei risultati ottenuti vengono definiti dal team perché nessuno meglio dei lavoratori può valutare lo status e dunque stabilire i criteri di valutazione più efficaci.
Come ci insegna la scienza dei livelli, la valutazione cambia anche in base alla consapevolezza del soggetto!
L’entusiasmo e la totale partecipazione del team ai lavori del percorso è certamente il miglior feedback e il miglior termometro della situazione! Ma si notano già anche altri cambiamenti: il team è più consapevole, sa che anche il semplice fatto di fermarsi a riflettere sull’operato dell’azienda può innescare cambiamenti immediati.
Ad esempio dall’aver osservato insieme che il team aveva raggiunto un certo livello di saturazione (e dunque di stress) è scaturita la consapevolezza della necessità di ampliare l’organico. Abbiamo fatto inoltre un lavoro importante di analisi di ogni ruolo in azienda, osservando le mansioni svolte e l’impatto ottenuto, individuando le azioni che è utile attivare per garantire a tutti di operare al meglio. Questo lavoro è stato svolto collettivamente attraverso un coraggioso processo di feedback a 360°, costruttivo per tutti, capace di ampliare ancora di più la capacità dei colleghi di supportarsi a vicenda, anche esternando in sincerità le possibili criticità.
Osservo inoltre un crescente attaccamento alla trasparenza delle relazioni e alla ricerca di un clima positivo: le basi erano assolutamente già presenti prima del mio arrivo, ma episodi che avrebbero potuto essere critici vengono gestiti in maniera evoluta.
L’azienda è stata premiata e riconosciuta come Azienda impegnata nel percorso di Transizione a Organizzazione Positiva con la consegna di un attestato.
Abbiamo scelto di premiare e festeggiare non il raggiungimento di un risultato, ma l’intento da cui è scaturito l’avvio del percorso