Chi è Olga Montesanto
Il mio motto è sempre stato: “Nulla è mai stato compiuto senza entusiasmo!”
Ingegnere Gestionale, appassionata da sempre di comunicazione, management e people care, ho frequentato diversi corsi di Leadership Academy e di Pnl con Bandler.
Sono entrata a far parte di uno Startup Studio internazionale in qualità di socia e, oltre a essere la direttrice delle operation, mi occupo con passione e dedizione di tutto ciò che riguarda il benessere delle persone.
Amo l’arte, la pittura, il mare, il profumo dei libri e il piacere della scoperta attraverso i viaggi.
Com’è cambiata la visione del lavoro e delle organizzazioni grazie alla certificazione in CHO?
Dopo la certificazione, la visione dell’organizzazione si è ampliata a dismisura.
Ho avuto modo di approfondire le teorie avanguardiste in materia di Organizzazioni Positive e ascoltare le testimonianze di molte delle le realtà che, in Italia, già operano con un approccio orientato al Purpose, che hanno davvero a cuore il benessere del pianeta e di tutte le persone che entrano in contatto con l’azienda, anche in maniera trasversale.
Fare “quanto basta”, non basta mai.
Ho realizzato in modo profondo e solido che il profitto viaggia in parallelo al benessere delle persone.
L’approccio eco-sistemico allarga gli orizzonti, rende l’introduzione del concetto di felicità in azienda un’evoluzione inevitabile.
Le aziende che la adottano oggi possono essere ancora considerate pioneristiche, ma tra 10 anni sarà la normalità, visti gli scenari futuri e le leve di ingaggio delle nuove generazioni.
La certificazione mi ha insegnato come prendere consapevolezza di tutto ciò e ad avere la capacità di strutturare piani strategici per trasformare le Organizzazioni tradizionali in Org+, tenendo considerazione l’epigenetica delle stesse.
Terminata la certificazione, qual è stato il focus del tuo primo miglio?
Ridurre le distanze, non solo fisiche ma anche mentali e di cuore.
Essendo uno Startup Studio e un’azienda che lavora in full remote working con due sedi, una in Italia e una in India, abbiamo puntato a ridurre ogni distanza: da quella fisica a quella culturale, e a raffinare la qualità e la quantità delle comunicazioni per favorire la connessione vera tra le persone.
Com’è nato il prototipo?
Il contesto iniziale era piuttosto positivo, un ambiente in cui tutte le persone sono sempre state molto allineate nei valori.
Mancava una strategia strutturata che migliorasse alcuni aspetti sistemici e cruciali, come la comunicazione e la gratificazione.
Raccontaci la struttura del prototipo e le iniziative che hai implementato
Per avviare il processo di Cultural Transformation, sono partita dalle basi.
Prima di definire un purpose comune, ho realizzato interviste one to one finalizzate alla definizione dei valori, attraverso le mappe personali(modello di Jurgen Appelo rivisitato per la mia organizzazione).
Successivamente, abbiamo condiviso i risultati con tutti i membri del team, in plenaria e in modalità gioco. È stata proposta una mappa di vuota di ogni persona che andava completata dalle altre persone del team, in modalità brainstorming, senza il contributo del soggetto prescelto.
Un test, fatto a tutti, che è andato benissimo! Quando abbiamo rivelato la mappa precompilata da ciascun membro del team personalmente, è emerso che le mappe erano pressoché identiche.
Ciò ha permesso di favorire una conoscenza più profonda delle persone, la consapevolezza di quanto sappiamo di noi stessi, rispetto a come ci vedono gli altri e di riconoscere il fil rouge che ci lega tutti.
Il piano azioni in concreto prevede:
- definizione dei valori personali di ognuno
- elaborazione dei valori aziendali come commistione dei valori dei singoli
- riconoscimento del purpose personale con tutti i membri del team
- esplorazione e co-creazione del purpose aziendale
- scelta condivisa delle attività per renderlo reale e tangibile
Per lavorare sulla Positive Leadership abbiamo strutturato un piano 2023, che comprende diverse iniziative. Ognuna ha lo scopo di aumentare il benessere delle persone, tenendo in considerazione
- Energia Fisica – essendo tutti appassionati di camminata, abbiamo deciso di fare una preparazione di gruppo per la mezza maratona di Milano
- Energia Spirituale – il denaro viene considerato una “cosa spirituale” dai monaci buddisti, quindi a gennaio 2023 abbiamo deciso di partecipare in team ad un evento dei MoneySurfers, per raffinare il nostro approccio con il denaro e avere una libertà finanziaria più consapevole
- Energia Emozionale – stiamo organizzando un corso per la gestione della comunicazione non violenta con Louise Evans, per permettere a tutto il team di avere un migliore approccio con le emozioni quando si comunica.
Una delle pratiche ideate per lavorare sulla dimensione della Corporate Happiness è stata la revisione del processo di Onboarding.
Il primo step di ogni ingresso è un’intervista con me per tracciare la mappa personale, nella quale si scrive anche la storia, grazie ad alcune domande specifiche (ad es. Cosa chiedi al tuo manager? Cosa offri all’organizzazione? Quali sono i tuoi punti di forza e qual è la tua “criptonite”?). La new entry viene quindi presentata, utilizzando la mappa, al team in una call chiamata “Arena”.
Dopo questo primo momento, viene consegnato il Welcome Kit che contiene:
- T-shirt e mug personalizzate
- Stickers degli Huulkers
- Thè Macha con le istruzioni
- Huulkers Book – un libro che presenta tutti i membri del team, attraverso le mappe personali
- Una lettera di benvenuto scritta a mano
Entro il prossimo semestre verrà arricchito con strumenti che migliorano il workspace, come un cuscino personalizzato per la zona lombare, bigliettini da visita, il Culture Book, specifiche personalizzate a seconda del ruolo, un libro d’ispirazione per il mindset.
Parallelamente stiamo riscrivendo tutte le procedure aziendali con il metodo del Visual Thinking, per migliorare leggibilità e comprensibilità.
Positive Organization – Volendo favorire la connessione ed eliminare le distanze, abbiamo proposto dei teambuilding, la maggior parte dei quali improntati sul gioco e sulla condivisione.
- Abbiamo organizzato una Reunion a Luglio, facendo venire alcune persone del team indiano in Italia, con visite a luoghi e partner e strutturato strategie per il semestre invernale.
- A Ottobre abbiamo organizzato una Cooking Challenge interamente online, in onore del Diwali, la festa della luce in India.
- A Dicembre abbiamo organizzato per i colleghi italiani una giornata di relax alle terme.
Tutte queste iniziative hanno permesso momenti di condivisione profonda, funzionali ad uno scambio di feedback più immediato e proficuo.
Quali sono state le principali difficoltà o gli ostacoli che hai incontrato?
Gli ostacoli sono stati pochi dato che eravamo tutti favorevoli a metterci in gioco, per migliorare insieme il contesto lavorativo.
La chiave per aggirare le piccole resistenze fisiologiche è stata proporre ogni azione come semplice sperimentazione, da vivere senza cadenza specifica e non ravvicinata.
Quali sono gli effetti positivi, le lezioni apprese, i primi risultati che hai già rilevato?
Gli effetti positivi sono stati molti.
La co-partecipazione innanzi tutto. Abbassamento dei livelli di stress e miglioramento della comunicazione, attraverso lo scambio continuo, anche di feedback.
La cultura dell’aiuto era già presente nell’organizzazione, ma grazie a queste attività è cresciuto il desiderio di partecipare ad iniziative che non riguardano il lavoro.
Stiamo monitorando anche alcune KPI per quantificare alcuni miglioramenti, che saranno disponibili il prossimo semestre.
Cosa ti aspetti che cambi a livello di comportamenti?
Auspico che le persone si sentano ogni giorno più libere, dipendenti solo dal raggiungimento degli obiettivi definiti insieme, unite dalla volontà di apportare un miglioramento nel mondo, facendo la differenza un passo alla volta.
Inoltre l’augurio è quello di essere tutti sempre più guidati dalla gentilezza, come attitudine di vita.
Le nostre attività future mirate alla felicità, verranno disegnate insieme al team, non più unicamente da me. I risultati sono più grandi quando l’impegno è condiviso ed è vissuto con gioia.