PROTOTIPO

Attenzione!!! La felicità può esplodere: pericolo di contagio.

Di Nunzia Giunta

Chi è Nunzia Giunta?

Nata e cresciuta in Sicilia, dove ho frequentato le scuole fino al diploma superiore in scienza dell’amministrazione. Vivo a Torino dal 1994, sono sposata con Mario e mamma di Giulia e Michele.

Ho fondato la Società U&A nel 2004 con Mario e da sempre sono impegnata nella gestione economica – finanziaria e nella crescita e valorizzazione del nostro asset più importante: le Persone del nostro ecosistema (25 dipendenti e circa 30 collaboratori esterni in qualità di professional partners).

Com’è cambiata la visione del lavoro e delle organizzazioni grazie alla certificazione in CHO?

L’acquisizione di nuove competenze e consapevolezza a fronte del percorso da CHO ha rappresentato uno stimolo all’introduzione di piccoli momenti di condivisione in cui riflettere tutti insieme su aspetti legati al benessere di ogni componente del nostro ecosistema.

Da sempre investiamo sulla ricerca e sul mantenimento di Persone prima ancora che di lavoratori che condividano i valori aziendali. Proprio in virtù di questo siamo proattivi nel perseguire la mission e la vision aziendale basate sulla promozione del progresso sostenibile come strumento di creazione del valore per i nostri clienti, per il nostro ecosistema, per la comunità e per l’ambiente.

Il nostro format aziendale si basa sul concetto che “l’essere” è più importante del “saper fare” e per questo ogni cosa che proponiamo ai nostri clienti, prima prende vita nel nostro piccolo microcosmo (uomo laboratorio).

La promozione della felicità nell’ambito dei nostri progetti legati alla sostenibilità sociale e proposti ai clienti è iniziata, ancora una volta, nel nostro contesto interno.

La prima azione è stato un piccolo dono, “il calendario della felicità”lasciato sulla scrivania di ogni collaboratore ed accompagnato da una lettera sull’importanza della ricerca continua della felicità.

Oggi, una copia di questo libro viene regalata ad ogni nuovo assunto unitamente ad altri gadget aziendali e ad una lettera di benvenuto personalizzata per affermare l’importanza che ha la felicità nel nostro contesto.

Terminata la certificazione, qual è stato il focus del tuo primo miglio?

L’azione più urgente era eliminare lo stress dovuto ai carichi di lavoro e l’azione più concreta è stata valutare come migliorare tale condizione attraverso specifici percorsi di formazione e l’ulteriore rafforzamento dell’organico attraverso l’introduzione di nuove risorse.

Sentivo molto forte l’esigenza di garantire a tutti la tranquillità di lavorare in un contesto sicuro e accogliente, dove nessuno si sentisse isolato o escluso.

Essendo un numero di persone ridotto ho potuto concedermi un momento di dialogo individuale per capire a fondo quali erano i problemi di ognuno e fare una buona analisi dei loro bisogni più urgenti.

Com’è nato il prototipo?

Partivamo da un buon contesto culturale e organizzativo, bisognava però concretizzare alcuni aspetti che in teoria erano chiari, ma non sempre venivano messi in pratica.

Giudizio, pettegolezzo, mancanza di comunicazione fra le diverse aree di lavoro, urgenze mal gestite, erano alcune delle evidenze emerse e che ho deciso di superare attraverso la sensibilizzazione ed il contributo attivo di ogni componente della nostra comunità aziendale.

Raccontaci la struttura del prototipo

Sono state coinvolte tutte le persone dell’organizzazione: tecnici esperti, apprendisti, stagisti, personale addetto alle pulizie, collaboratori esterni. Tutte le persone che compongono il team sono state chiamate a dare il proprio contributo per definire insieme alla direzione le regole di comportamento.

Sono in fase di costituzione dei comitati interni per garantire equità e per stilare una nuova policy aziendale, che sia frutto di lavoro comune.

Tutti possono partecipare per dare il proprio contributo, tenendo in considerazione i valori della diversity & inclusion, della parità di genere e ogni altro aspetto che possa essere sinonimo di accoglienza e rispetto della Persona.

Allo stesso scopo, vengono periodicamente organizzati momenti di sensibilizzazione e formazione interna per fornire linee guida sui comportamenti da adottare per il benessere organizzativo.

Quali azioni e iniziative specifiche hai implementato?

  • Ho programmato dei colloqui individuali nell’ambito di un format ad hoc: “UN TÈ CON NUNZIA” con frequenza settimanale o in base alle esigenze del singolo, in cui mi metto a disposizione per un momento di ascolto e per comprendere meglio i bisogni dell’individuo, dal punto di vista personale e lavorativo per dare spazio al suo potenziale
  • Abbiamo attuato la Pet Therapy in azienda adottando, Artù, un cucciolo proveniente da un canile; diamo anche la possibilità ai collaboratori, a rotazione, di poter portare il proprio cane in ufficio.
  • Sto implementando un servizio gratuito e anonimo di psicoterapia per chiunque avesse desiderio di aderire
  • Welfare aziendale personalizzabile in base alle esigenze del lavoratore con proposte che risultino utili anche alla conciliazione vita privata – vita professionale.
  • Riunioni e confronti in cui risolvere eventuali problematiche e conflittualità con la regola del dirsi tutto in modo chiaro e rispettoso.

Molte anche le iniziative che hanno generato forte impatto positivo

  • Pigiama Run a favore dei bambini malati di leucemia – 30.09.22
  • EssenzialMente. Laboratorio di team Building in cui abbiamo trasformato i
    nostri valori in un’essenza profumata
  • CambiaMente, dialogo con i ragazzi della Generazione Z e la nostra
    organizzazione
  • Giochiamo Insieme (in fase di implementazione). Sto predisponendo un grande armadio di una delle sale formative con giochi di società, costruzioni Lego, pista trenino, e altri giochi per ogni età. L’obiettivo è quello di creare dei momenti in cui invitare i figli dei collaboratori per giocare tutti insieme.

Quali indicatori di efficacia hai definito per valutare la resa del progetto e misurare i risultati ottenuti?

  • Questionari anonimi, somministrati periodicamente, per valutare il benessere dei singoli
  • Feed-back diretti con le Persone per ascoltare i diversi punti di vista e gli spunti di miglioramento
  • KPI del nostro sistema certificato per la Diversity&Inclusion ISO 30415
  • KPI del nostro sistema certificato per la Parità di genere PdR 125
  • KPI del nostro sistema certificato per la Responsabilità Sociale SA8000
  • KPI del nostro sistema certificato in qualità di B Corp
  • Indicatori del sistema internazionale di rating EcoVadis

Quali metodologie e strumenti usi per fare “selling interno”

Tutte le persone del Team sono state sensibilizzate sull’importanza del contributo partecipativo.

Ognuno è chiamato a fare la sua parte e a condividere la sua opinione per definire la strategia aziendale. Questo supporto e coinvolgimento porta un grande valore aggiunto in termini di engagement e di motivazione.

L’importanza di quanto sopra è testimoniata dalla crescente propensione dei nostri collaboratori di portare alla nostra attenzione proposte e idee nuove che rappresentano un grande valore sia per il miglioramento del clima aziendale che per la definizione di nuovi servizi da proporre al mercato.

Quali sono state le principali difficoltà o gli ostacoli che hai incontrato?

  • Sradicare alcune vecchie abitudini e reprimere alcuni atteggiamenti che contrastavano il nostro nuovo approccio;
  • Ho sentito in alcuni dei collaboratori più anziani una lieve perplessità sul mio nuovo ruolo di CHO non comprendendone, forse, l’utilità;
  • Portare coerenza fra il detto e l’agito nella quotidianità.

Quali sono stati i momenti o gli elementi di svolta, che hanno dato slancio al progetto? 

Tutto è avvenuto in modo graduale. Sicuramente il pensionamento di due dipendenti più anziani che spesso creavano attrito e incomprensioni con i più giovani, ha rappresentato un momento di rottura rispetto a vecchi stereotipi e visioni limitate.
In poco tempo le Persone che non si sentivano più allineate al “cambio di passo” dell’organizzazione si sono allontanate in modo spontaneo.
Questo ha consentito di lavorare su un terreno più fertile e di sentire fiducia da parte di tutto il team.

Essere perseverante, spiegare cosa desideravo fare, valorizzare le opinioni ed il contributo di ognuno ha consentito prima di tutto a me di accogliere un crescente e partecipato supporto.

Quali sono gli effetti positivi, le lezioni apprese, i primi risultati che hai già rilevato?

Le persone sono oggi più propositive, più confidenti nel prendere l’iniziativa e nell’affermare i propri punti di vista.

È stata rafforzata la capacità di proporre alla direzione una serie di soluzioni possibili e non solo di segnalare i problemi.

Sono aumentate le proposte di momenti di aggregazione in cui stare insieme anche al di fuori del lavoro a testimonianza di un migliorato
clima aziendale.

Il clima è quasi sempre disteso e non mancano i momenti di leggerezza in cui fare pause per un caffè e per una tisana. A turno tutti portano una torta (ognuno ha la sua specialità)

Tutti si dimostrano disponibili ad aiutare un collega in difficoltà, senza neanche il bisogno di chiederlo.

Cosa ti aspetti che cambi a livello di comportamenti?

Immagino di mantenere alto l’impatto positivo che si è creato.

Il mio grande sogno è di crescere molto senza mai perdere di vista il fattore umano della nostra organizzazione.

Vorrei essere di esempio per molte altre organizzazioni e testimoniare concretamente che si può fare

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