ARTICOLO

03.11.2024

Notes for happy families #5 | Guida e basta

Di Martino Corti

Notes for Happy Families #5

Guida e basta” 

Ascolta il brano su Spotify

 

Mettete sempre la cintura di sicurezza?


Pausa con rullo di tamburi

Anche dietro?

 

Bentornati a tutti voi cari figli che fate del vostro meglio per essere genitori migliori! Sono felice perché oggi vi parlo di un tema che mi sta molto a cuore. Un altro di quei +1 che hanno cambiato la mia vita, quella di Cami e quella di Mirtilla!

Allora, io sono classe ‘83 e la verità è che siamo tutti dei sopravvissuti (noi fortunati che siamo qui a dircelo)!

Pensate ai viaggi che abbiamo fatto dormendo dietro sdraiati, alle ore di viaggio passate slegati, appoggiati ai sedili davanti con i gomiti parlando di tutto e di più con genitori o nonni..Pensate alla pubblicità della Chicco, ripeto della Chicco (!!!), con l’amaca montata da una parte all’altra del baule così che un bambino ci potesse dormire in tutta serenitàaaaaaa..! 

Signore e signori, siamo qui perché abbiamo avuto culo che non sia successo nulla!

E se ci pensate è paradossale. Nella famosissima piramide di Maslow infatti, al secondo gradino dei bisogni di tutti gli esseri umani c’è la sicurezza (tra cui “fisica” e “di salute”). E nonostante questo la stragrande maggioranza di noi non è formata al primo soccorso e non ha minimamente la cultura della sicurezza. Perché? E’ semplice: perché la stragrande maggioranza di noi non avendo cultura della sicurezza e non essendo formata, non ha la benché minima percezione del rischio. Non percependo il rischio non può generarsi bisogno di questo tipo di sicurezza. That’s it

 


💡Lo sapevi? La piramide di Maslow o scala gerarchica delle necessità umane o piramide della motivazione umana, è una teoria psicologica proposta da Abraham Maslow nella sua opera Teoria della motivazione umana (in inglese, A theory of human motivation) del 1943 e successivamente ampliata. Ottenne un’incredibile notorietà, non solo nel campo della psicologia, ma anche nel settore commerciale, nel marketing e nella pubblicità.
Maslow formulò nella sua teoria una gerarchia di necessità umane evidenziando l’importanza di soddisfare prima le necessità basilari (parte inferiore della piramide) e solo successivamente le necessità e i desideri più elevati (parte superiore della piramide). Alla base ci sono le esigenze fisiologiche: respirazione, alimentazione, sesso, sonno, omeostasi. Un gradino sopra c’è la sicurezza: fisica, di occupazione, morale, famigliare, di salute, di proprietà. Per gli altri gradini vi basta cercare 🙂

 

Fino a circa 7 anni fa Cami ed io ignoravamo completamente la sicurezza, men che meno avevamo la minima idea di cosa dover fare in situazioni in cui sapere cosa fare è l’unica possibilità per salvare una vita. Non era colpa nostra, nessuno ce lo aveva insegnato, nessuno ci aveva sensibilizzato a riguardo. 

Ma santo cielo, rendiamoci conto che viviamo in un mondo dove ci vendono un aggeggio da mettere sotto il materasso dei nostri neonati, tanto sensibile da suonare nel momento in cui dovessero smettere di respirare nel bel mezzo della notte. Benissimo. La domanda è: se suona, cosa facciamo? Perché mi sta bene vendermi questo aggeggio se mi obbligate a fare un corso di primo soccorso che mi dia strumenti per intervenire in caso di arresto cardiaco. Altrimenti, dal momento che i soccorsi arrivano se va bene dopo 10/15 minuti (a Milano, città dove sono più veloci), spiegatemi a cosa possa servire se non ad assistere in diretta alla morte dei nostri figli senza la possibilità di fare nulla. E’ davvero incredibile.

Nel 2015 Cami ed io siamo diventati mamma e papà, e per due anni ci è semplicemente andata di culo. Poi ho visto un video su facebook e da lì tutto è cambiato. 

Ci tornerò più tardi, prima facciamo un piccolo “test” su cultura della sicurezza e formazione.

Vi prego, non sentitevi giudicati, mettetevi in gioco 😉

Pronti? Via

  1. Cosa fate se qualcuno sta mangiando e inizia a tossire perché qualcosa gli va di traverso? 
  2. Che numero fate per chiamare i soccorsi? 
  3. Cosa fate se un boccone ostruisce completamente le vie aeree di vostro figlio?
  4. Cosa fate se una persona ha un arresto cardiaco davanti a voi?

 

Non è questa la sede per dare le risposte giuste, anche perché sarebbero parziali e l’ultima cosa che desidero è darvi qualche informazione facendovi pensare che possa bastare. La verità è che bisogna fare corsi con professionisti, perché non è solamente una questione di strumenti, ma di cambio di mentalità. Cultura della sicurezza che vuol dire prevenzione e strumenti per intervenire in caso di necessità. 

Desidero però condividere con tutti voi alcune considerazioni rispetto alle domande del test e qualche dato:

  1. la prima cosa da NON fare quando qualcuno sta tossendo perché gli è andato di traverso un boccone è dare pacche sulla schiena (ops!). La maggior parte di noi in questi casi si trasforma invece in Cannavacciuolo e va di paccone. Che possono aiutare (se va di fortuna) ma anche trasformare un’ ostruzione parziale in ostruzione completa delle vie aeree. In questo caso avete 1 minuto per intervenire, e se avete dato pacche, molto ma molto probabilmente non sapete intervenire nel modo corretto. 
  2. La tosse è il nostro meccanismo naturale di disostruzione (efficacia del 98%) e la manovra di Heimlich risolve una disostruzione completa nel 98% dei casi. 

 


💡Lo sapevi? La manovra di Heimlich è una tecnica di primo soccorso per rimuovere un’ostruzione delle vie aeree, che costituisce un’efficace misura (98% di efficacia) per risolvere in modo rapido molti casi di soffocamento. La manovra prende il nome dal medico statunitense Henry Heimlich, che per primo la descrisse nel 1974. Impararla è davvero semplice, tuttavia non avrebbe senso senza una sensibilizzazione e formazione sulla prevenzione e sulla cultura della sicurezza

3. Da qualche anno per la maggior parte delle regioni c’è il numero unico 112. Come mai lo leggete/pronunciate centododici e non uno-uno-due? Se vi sembra una strana domanda, sentite qua: che numero fate per chiamare i soccorsi in America? 911 giusto? 

Ah, e come mai l’avete letto nove-uno-uno e non novecentoundici?

Perché per quanto riguarda la cultura della sicurezza in America sono anni luce avanti, e anche in film, serie, dovunque si pronunci il numero d’emergenza, lo si pronuncia così: nove uno uno. Qual è il motivo? Perché anche un bambino di 4 o 5 anni, oppure uno straniero che non conosce bene la lingua devono poter chiamare i soccorsi, difficilmente riuscirebbero dicendo loro centododici o novecentoundici!

  1. Un buon massaggio cardiaco, un defibrillatore e una persona che lo sappia usare aumentano del 75% le possibilità di salvare una persona in arresto cardiaco (entro 3, massimo 4 minuti bisogna intervenire). 
  2. In Italia muore per arresto cardiaco una persona sana ogni 7 minuti. Non sto a dirvi i dati sui bambini che muoiono soffocati, sugli incidenti in casa, a volte mortali: ustioni, cadute dal balcone, avvelenamenti e chi più ne ha più ne metta, tutte cose che potrebbero essere evitate se solo ci fosse cultura della sicurezza e quindi prevenzione
  3. Quasi il 50% dei bambini viaggiano slegati (!!!!!!!)

Bisogna aggiungere altro? Beh in realtà credo proprio di si. 

Porca miseria, evitando di inserire in questo articolo le altre centinaia di dati ed esempi, viene già da chiedersi come sia possibile che, nonostante dati, evidenze e strumenti a disposizione, non sia obbligatorio per esempio che chiunque abbia a che fare con i bambini debba essere formato. No? Insegnanti, baby sitter, futuri genitori, campus per BAMBINI.. No? Spingiamoci più in là..perché il primo soccorso non è ancora materia scolastica quando con un corso ogni anno dalla prima elementare alla quinta liceo cambieremmo il mondo in due generazioni? 

Cultura. 

Siamo ancora in un mondo dove quasi sempre, per quanto riguarda la sicurezza e la formazione, i cambiamenti avvengono per due motivi: leggi o tragedie.

Ok, quindi che cosa possiamo fare? Beh c’è quel “quasi” che ho scelto di inserire nella frase qui sopra. Ed è ciò che può fare tutta la differenza del mondo: ognuno di noi può cambiare le cose. Come?

Cercando strumenti là fuori dalla comfort zone. 

Che è quella di non pensarci, di pensare che certe cose possano capitare solo agli altri, che pensare a certe cose porti sfortuna, che tanto non è mai successo nulla, che, che, che. E magari ci andrà bene così, ci andrà sempre di culo. Tutti ce lo auguriamo! Anch’io che sono formatissimo spero di non dover mai mettere in pratica quello che ho imparato e che ogni anno ripasso con un retraining! Il punto è imparare come prevenire e acquisire gli strumenti per saper intervenire nel caso in cui invece dovesse succedere.

E così, senza giudizio, senza sensi di colpa, senza ansia o fretta, semplicemente un X+1 alla volta dobbiamo formarci, divulgare e far formare. 

Una volta formati verrà naturale parlarne ad amici e parenti, ma soprattutto verrà naturale non lasciare più i nostri figli nelle mani di persone non formate. E questo vi “imporrà” di cambiare le cose: dovrete trovare campus dove ci siano persone DAVVERO formate o formare quelle del campus dove li volete mandare, accertarvi che a scuola siano formati (attenzione anche per le scuole la legge non lo prevede!!!), che la tata, i nonni, gli zii siano formati. Assicurarvi che i genitori o la tata dell’amico o dell’amica da cui i vostri figli vogliono andare a fare merenda siano formati. 

Può essere una grande rottura di palle, molto sfidante fino a poter essere davvero difficile. Non vi nascondo che a volte mi sono trovato in situazioni talmente scomode e antipatiche che un pensiero al fatto che forse avrei preferito non scoprire nulla di tutto questo e continuare a vivere nella completa ignoranza mi ha sfiorato. Una sorta di pillola rossa o pillola blu alla Matrix. 

Ecco, poi però tutta la scomodità, la fatica, i giudizi di alcuni, la sofferenza e questi pensieri che ogni tanto mi sfiorano svaniscono. Evapora tutto davanti agli straordinari risultati raggiunti in questi anni solo dalla nostra famiglia grazie anche all’incontro con persone che hanno aperto il loro cuore, che hanno accolto le nostre osservazioni, hanno ascoltato, capito, consapevolizzato e agito. 

Cami, Mirtilla ed io abbiamo un defibrillatore a casa.

La scuola di Mirti ha un defibrillatore e quasi tutti gli educatori sono formati (19 persone).

Mirtilla è formata, come tutti gli educatori, i bambini e i ragazzi dai 6 ai 13 anni della sua vecchia scuola (circa 550!) grazie a Sokk Orso, uno dei progetti dell’associazione Salvagente che porta nelle scuole cultura, consapevolezza e formazione, ovviamente adeguata in base all’età, donando anche defibrillatori (presto porteremo Sokk Orso anche nella nuova scuola 🙂).

I nonni di Mirti sono formati, la tata di Mirti è formata.

Cami è formata, il suo socio è formato. Hanno un defibrillatore in ufficio e sono formati anche i loro collaboratori.

Se siete interessati ad approfondire ci sono tante meravigliose associazioni che tutti i giorni portano cultura della sicurezza e formazione. 

Io come sempre sento di consigliarvi quella che conosco molto bene, ovvero Salvagente. Vi metto qui sotto i vari link per scoprire tutti i corsi e tutti i loro progetti, e come sempre sarò felicissimo di rispondervi e raccontarvi meglio qualora voleste approfondire con me 😉

www.salvagenteitalia.org

Instagram: @salvagenteitalia    

Facebook: Salvagente

Finito questo articolo andremo a trovare mia cugina Clarissa, suo marito Simone e la nuova arrivata Benedetta. Spero a questo punto sia ovvio quale sia il nostro regalo per tutti loro.

 


Multipotentialite, Artista, Happiness Coach, Intermediario di Evoluzioni, certificato Chief Happiness Officer della IX edizione, Martino Corti ha deciso di applicare strumenti, consapevolezze e pilastri della scienza della felicità nell’organizzazione per lui più importante del mondo: la famiglia!

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