ARTICOLO
01.02.2020
Il Manifesto del Chief Happiness Officer
Di 2bhappy
01.02.2020
Il Manifesto del Chief Happiness Officer
Di 2bhappy
Il CHO sa che la miglior guida sono l’esempio e la coerenza. Coltiva dunque la pienezza del proprio Sè e la abita anche nel contesto organizzativo, adottando comportamenti congruenti al proprio scopo e ai propri valori, comunicando in maniera autentica e positiva, mettendosi al servizio degli altri in aderenza al principio della felicità di tutti.
Il CHO è capace di applicare i principi che derivano dalla ricerca scientifica (nello specifico quelli sul funzionamento psico-neuro-biologico degli esseri umani) in sistemi complessi (le organizzazioni) e dispone di una ricca cassetta degli attrezzi – fatta di pratiche e strumenti validati dalla ricerca sul campo – che permettono di sperimentare e avviare concretamente il processo di trasformazione positiva.
Il CHO sa che la felicità è una competenza che si può allenare, che esistono strumenti, pratiche e processi che si possono inserire in un piano strategico coerente, in modo da realizzare vantaggi sostenibili e durevoli sia per il benessere delle persone che per i risultati di business.
Il CHO sa che le organizzazioni non sono macchine composte di parti separate, ma organismi viventi, e che le persone non sono ingranaggi da manipolare, controllare, contare, spostare senza che ci siano e!etti su altre dimensioni.
Il CHO sa leggere i principali trend economico, sociali, ambientali, culturali, politici, tecnologici e i modi in cui le situazioni possono evolversi; prova ad anticipare ed esplicitare i futuri possibili in modo da prepararsi ad essi attraverso scelte e decisioni consapevoli piuttosto che reattive.
Il CHO sa che le organizzazioni sono il risultato di modelli mentali, credenze e convinzioni di chi le gestisce e le vive, che questi vanno sempre considerati in una prospettiva storica, culturale e di sviluppo. Sapendo leggere e intercettare tali modelli, è in grado di scegliere se e come cambiarli.
Il CHO crede nell’abbondanza e sa che un proposito organizzativo forte, ancorato a finalità collettive e valori universali che hanno al centro il bene comune è capace di generare un forte impatto sociale ed ecologico, per la costruzione di un futuro positivo per tutti.
Il CHO sa individuare le fragilità di un sistema e cerca di superarle comprendendo la natura interdipendente dei problemi e studiandone le reciproche interconnessioni, in modo da individuare pattern funzionali e disfunzionali.
Il CHO sa che non esistono organizzazioni positive senza leader positivi e, dunque, aiuta i leader della propria organizzazione a definire un chiaro proposito ancorato a valori forti; promuove una leadership del servizio e diffusa a tutti i livelli (non solo manager, non solo capi); stimola a coltivare una propria routine del benessere e della felicità per dare l’esempio ed essere congruente nei comportamenti quotidiani; intercetta i “bad managers” e smette di promuoverli.
Il CHO conosce la scienza della felicità e i “principi core” alla base del funzionamento individuale e collettivo degli esseri umani e, in virtù di queste conoscenze, sa che il meccanismo “copia-incolla” non funziona. Sceglie piuttosto cosa fare, da che punto partire e quali pratiche adottare per innescare il processo di costruzione dell’organizzazione positiva, tenendo conto del momento storico della realtà in cui opera, di ciò che già è stato fatto, di ciò che è davvero necessario per il tipo di settore in cui si agisce.
Ecco perchè il CHO ha una visione sistemica ed integrata delle Organizzazioni. Sa che le organizzazioni non sono macchine composte di parti separate e che le persone non sono ingranaggi da manipolare, controllare, contare, spostare senza che ci siano effetti su altre dimensioni.
World Mental Health Day: How leaders can prioritize well-being in the workplace
Di World Economic Forum