ARTICOLO
30.09.2025
Energia e Felicità
Di 2BHappy
Se vuoi allenare la tua felicità, allena le tue energie… E viceversa.
La felicità non è solo un’emozione ma una competenza che può essere allenata, prendersi cura delle proprie energie è il modo più efficace, immediato e stabile per coltivare questa competenza.
La Scienza della Felicità è un campo di studi interdisciplinare — fondato su evidenze neuroscientifiche, psicologiche, biologiche e sociali — che ci insegna come allenare il benessere in modo intenzionale e duraturo. Per allenare la felicità come competenza è necessario presidiare 4 macro dimensioni che noi chiamiamo pilastri. Ciascuno di questi pilastri si collega alle 4 energie.
Il cuore dell’energy management sta proprio qui: nel coltivare la felicità come competenza, allenando le nostre quattro energie in modo intenzionale e sostenibile. Ogni energia, quando viene curata, attiva uno o più pilastri della Scienza della Felicità. E viceversa: ogni pilastro si rafforza attraverso pratiche che coinvolgono diverse dimensioni del nostro essere.
Gli abbinamenti che proponiamo tra energie e pilastri non sono regole, ma mappe. Bussole semplici per orientare la tua pratica. Perché la felicità, come la vita, è complessa, intrecciata, viva.
Il nostro corpo accumula, trasforma e genera energia. Proprio come un sistema dinamico, ha bisogno di buoni input per funzionare bene: movimento, riposo, nutrimento, respirazione. Quando ci sentiamo al sicuro, in equilibrio, in relazione, produciamo energia “positiva” sotto forma di ormoni come dopamina, serotonina, ossitocina ed endorfine — una miscela che favorisce lucidità, apprendimento, creatività. Quando invece viviamo sotto pressione, stress o in solitudine, il sistema si sovraccarica: entrano in gioco cortisolo e adrenalina, utili nel breve, ma logoranti nel tempo.
Il corpo è il primo luogo in cui possiamo sentire come si genera (o si blocca) l’energia.
Alleanze: questo pilastro della felicità si attiva soprattutto attraverso l’energia fisica. Pratiche semplici come camminare, respirare consapevolmente, dormire bene, nutrirsi in modo equilibrato o prendersi una pausa attivano in pochi minuti una cascata di ormoni
positiva. Non servono grandi azioni: basta un passo, un gesto, un respiro per riaccendere l’energia.
Le emozioni sono informazioni. Non sempre si vedono, ma ci muovono. Non sempre le ascoltiamo, ma ci guidano. Per troppo tempo abbiamo dato più valore a ciò che facciamo e a ciò che possediamo, dimenticando che ciò che sentiamo e siamo è ciò che ci rende autentici, vivi, coerenti. Riconoscere i propri bisogni, i valori che ci muovono, le passioni che ci accendono, è il primo passo per sviluppare consapevolezza, intelligenza emotiva e autenticità. È così che si coltivano i talenti, si fanno scelte sagge, si costruisce una vita con significato. L’energia emotiva è ciò che ci permette di sentire profondamente, accogliere ciò che ci attraversa, dare un nome a ciò che ci abita. Le emozioni sono il primo linguaggio dell’essere.
Alleanze: questo pilastro della felicità si nutre dell’energia emotiva. Perché solo ascoltando le emozioni possiamo orientarci con verità. Non sono ostacoli. Sono bussole preziose. E ogni emozione accolta è un passo verso l’essere, non solo il fare.
Il cervello è plastico, trasformabile, in continua evoluzione. La neuroplasticità ci dimostra che siamo programmati per cambiare, a ogni età. Ma il cambiamento richiede intenzione, attenzione e pratica. La felicità non è un regalo del destino. È una costruzione quotidiana. Richiede piccoli atti ripetuti, pensieri scelti, gesti coerenti. Serve concentrazione. Serve allenamento. Smettere di credere “sono fatto
così” è il primo passo. Il secondo è scegliere chi vogliamo diventare. Il cambiamento è una porta che si apre da dentro.
Alleanze: questo pilastro si alimenta attraverso l’energia mentale, che ci fornisce chiarezza, focus e direzione. Una mente distratta disperde energia. La mente lucida, presente e focalizzata è alleata della trasformazione.
Non siamo fatti per stare da soli. La nostra natura è relazionale: cresciamo, ci evolviamo e fioriamo attraverso le connessioni. La scienza lo chiama capitale sociale: la capacità di costruire fiducia, coltivare relazioni nutrienti, creare cooperazione. È un bene invisibile ma potentissimo: da esso dipendono la resilienza di una comunità, il benessere emotivo delle persone, perfino la salute del sistema
immunitario e neuroendocrino. Quando ci sentiamo parte di una comunità, sostenuti e in risonanza con gli altri, la nostra energia
cambia. Ci sentiamo più forti, più stabili, più veri. La connessione è la forma più semplice e potente di spiritualità.
Alleanze: questo pilastro della felicità si nutre dell’energia spirituale. È nella connessione profonda con gli altri — e nella consapevolezza di appartenere a qualcosa di più grande di noi — che riconosciamo la nostra natura interdipendente. La felicità si amplifica quando ci sentiamo parte, in risonanza, in relazione.
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